COVID-19. Confrontarsi con l’incertezza

L’emergenza COVID-19 ha posto le persone in uno stato di continua allerta e agitazione, soprattutto per quanto riguarda l’incertezza sul futuro. L’intolleranza dell’incertezza è definita come un bias cognitivo che influenza il modo in cui la persona percepisce, interpreta e risponde alle situazioni incerte a livello cognitivo, emotivo e comportamentale. Si manifesta come una tendenza eccessiva a valutare le situazioni incerte come stressanti, sconvolgenti (Carleton et al., 2012) e  ha mostrato di avere un ruolo nell’eccessiva preoccupazione e negli stati di ansia (Greco & Roger, 2001). 

Per questo motivo diviene necessario attuare delle strategie per ridurre tali pensieri irrazionali. È qui che ci viene in aiuto Martin E. P. Seligman, luminare della Psicologia Positiva, che ha ideato un esercizio, da lui chiamato “Put It In Perspective” (che possiamo tradurre letteralmente come “Mettilo in prospettiva”), che si articola in 5 punti e ha l’obiettivo di reindirizzare i pensieri da irrazionali a razionali. 

Proviamo a farlo anche noi.

 

  1. Chiediti: qual è la peggior situazione possibile che potrebbe accadere? Ad esempio possiamo immaginare di essere un ragazzo di Fondi (che è stata recentemente chiusa per prevenire la diffusione della malattia). Il pensiero ricorrente può essere “Mia sorella ha partecipato alla festa di Carnevale, sicuramente verrò contagiato e morirò”. 
  2. Adesso invece prova a pensare al miglior scenario possibile. Ad esempio si potrebbe pensare “Non verrò infettato, né io né nessuno della mia famiglia perché abbiamo preso le giuste precauzioni e andrà tutto bene”.
  3. Cos’è invece più probabile che accada? Prova a pensarci. Un pensiero potrebbe essere “Potrei infettarmi, ma considerata la mia età e la mia salute fisica potrei non essere un soggetto a rischio. Potrei sviluppare sintomi lievi o essere asintomatico”.
  4. Adesso invece pensa allo scenario più realistico. Rimanere sulla realtà dei fatti è ben diverso dallo sprecare energia per qualcosa che è improbabile che accada.
  5. Sviluppare un piano per lo scenario realistico. Questo dipenderà dalle tue circostanze individuali. Ad esempio ti puoi chiedere se hai abbastanza cibo o medicine dato che devi rimanere a casa. Valutare le strategie per un’adeguata assistenza a bambini o anziani in casa.

I pensieri catastrofici, irrazionalmente negativi, non sono d’aiuto; è quindi necessario ridurre l’attenzione da essi di modo da poter utilizzare meglio il tempo, le proprie energie e concentrazione in attività più costruttive.

Gaia La Spina, Psicologa Psicoterapeuta in formazione

 

 

 

Bibliografia e Sitografia

Carleton, R. N., Mulvogue, M. K., Thibodeau, M. A., McCabe, R. E., Antony, M. M., & Asmundson, G. J. (2012). Increasingly certain about uncertainty: Intolerance of uncertainty across anxiety and depression. Journal of anxiety disorders, 26(3), 468-479.

Greco, V., & Roger, D. (2001). Coping with uncertainty: The construction and validation of a new measure. Personality and individual differences, 31(4), 519-534.

https://ppc.sas.upenn.edu/people/martin-ep-seligman

https://penntoday.upenn.edu/news/tips-to-help-stay-calm-amid-coronavirus-COVID19-uncertainty